Self check-in: Interpretazione operativa del Ministero dell’Interno

Federalberghi segnala che il Ministero dell’Interno ha ritenuto opportuno fornire chiarimenti in merito alle criticità connesse alla procedura di “identificazione da remoto” degli ospiti delle strutture ricettive a breve termine mediante trasmissione informatica delle copie dei documenti e accesso negli alloggi con codice di apertura automatizzata, ovvero tramite installazione di key boxes all’ingresso.

Il Ministero ha confermato l’interpretazione secondo cui la gestione automatizzata del check-in e dell’ingresso nella struttura, senza identificazione “de visu” degli ospiti, si configura come una procedura che rischia di disattendere quanto previsto dalla normativa, non potendosi escludere che, dopo l’invio dei documenti in via informatica, la struttura possa essere occupata da uno o più soggetti le cui generalità restano ignote alla Questura competente, comportando un potenziale pericolo per la sicurezza della collettività.

Il Ministero ribadisce quindi che eventuali procedure di check-in “da remoto” non possono ritenersi satisfattive degli adempimenti di cui all’articolo 109 TULPS.

In conclusione, il Ministero conferma l’obbligo posto a carico dei gestori di strutture ricettive di ogni genere o tipologia, di verificare l’identità degli ospiti mediante verifica “de visu” della corrispondenza tra persone alloggiate e documenti forniti, comunicando i dati alla Questura territorialmente competente secondo le modalità previste dalla normativa vigente.

Come indicato anche con uno specifico avviso pubblicato dal Ministero dell’Interno sul portale AlloggiatiWeb, al fine di verificare la corrispondenza tra le persone alloggiate e i documenti forniti, non sono consentite quindi forme di check-in a distanza o da remoto ovvero mediante strumenti telematici o elettronici o piattaforme social.

dott. Emilio Conte
Direttore